Il ministero della Salute apre alle tecnologie “in-ovo sexing”

Miliardi di pulcini vengono uccisi ogni anno perché maschi. Ecco come lo si può evitare
Il ministero della Salute apre alle tecnologie «in-ovo sexing» che consentono di individuare il sesso dei polli nascituri prima della schiusa delle uova. Evitando loro la morte pre trituramento a solo un giorno di vita
di Alessandro Sala
Miliardi di pulcini vengono uccisi ogni anno perché maschi. Ecco come lo si può evitare

Nascere maschi, nel caso dei polli, può essere un serio problema. Se si nasce in un allevamento intensivo, quasi sicuramente non si supererà il primo giorno di vita. I pulcini maschi non producono uova e di conseguenza non possono, ça va sans dire, diventare galline ovaiole. Non solo: hanno pure uno sviluppo più lento che li rende meno competitivi anche come futuri tranci di carne per il consumo umano, esistendo i broiler che sono stati geneticamente selezionati alla fonte — sono polli che crescono molto di più e molto più in fretta — e che di solito seguono un percorso produttivo diverso da quello delle galline ovaiole. Di conseguenza, per le aziende sono di fatto inutili. Se dovessero tenerli in vita, dovrebbero nutrirli e accudirli e questo rappresenterebbe un costo aggiuntivo, e per di più a fondo perduto. E quindi prima vengono eliminati e meglio è. Di solito questo avviene, appunto, al primo giorno di vita, mentre viaggiano su un nastro trasportatore che li porta al vaglio di addetti esperti nel determinare, a prima vista, il loro sesso. Se sono femmine vengono lasciati sul nastro e avviati alla loro nuova vita di produttori di uova o di carne (di se stessi). Se sono maschi finiscono in un trituratore che in pochi secondi li trasforma in poltiglia senza vita.